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Cosa significano tutti quei numeri, lettere e altri simboli nel nome degli accordi?


 


Avrete sicuramente visto spartiti e trovato testi con accordi che sapete suonare, magari in diverse posizioni, ma non avete idea di cosa significhino, in realtà, tutti quei numeri e altri cerchietti e triangolini...

 

 

Cercheremo di svelare l'arcano che si nasconde dietro ai simboli e numeri e vedremo come il sapere cosa significano ci potrà aiutare a memorizzare gli accordi sulla chitarra e anche a trasformarli e a trovare nuove forme e posizioni.

Cominciamo col dire che parliamo di un accordo quando suoniamo tre o più note contemporaneamente, ma come facciamo a sapere quali?

Tutti conosciamo la scala di Do maggiore, ci basta suonare i tasti bianchi del pianoforte partendo da Do (che chiameremo la Fondamentale o Tonica) e otterremo un suono molto gradevole quindi potrebbe essere una buona idea usare le note di questa scala per costruire I nostri accordi.

 

 

 

 

Se suoniamo insieme le prime tre note della scala, il suono sarà un po' strano, dissonante. Probabilmente le note sono troppo vicine e allora proviamo, partendo dal Do, a saltare la seconda nota e suoniamo la terza, poi saltiamo la quarta e suoniamo la quinta. Credo che si possa sentire che è un accordo Maggiore, suona 'allegro', calmo e stabile. Se ripetiamo il processo partendo da Fa e da Sol, avremo lo stesso risultato, due accordi maggiori. Abbiamo usato la prima, terza e quinta nota della scala ma potremmo provare ad aggiungerne altre come la Settima, la Nona, l'Undicesima e la Tredicesima, sempre saltando una nota alla volta finchè non suoniamo tutte e sette le note della scala. Tutti questi numeri ci ricordano qualcosa? Potremmo pensare che i numeri che troviamo nei nomi degli accordi abbiano una qualche relazione con queste note che chiameremo I 'Gradi' della scala: la prima nota è il primo grado, la terza è il terzo grado e così via.

 

 

Potreste obbiettare che la scala Maggiore ha solo sette note e avreste ragione, quindi introduciamo il concetto di Intervallo coma la distanza tra due note qualsiasi comprese le due note stesse e le note che si trovano tra loro sulla scala: l'intervallo DoSol sulla scala maggiore di Do sarà un quinta (Do – Re – Mi – Fa – Sol sono cinque note) mentre l'intervallo FaLa sarà una terza (Fa – Sol – La = tre note). L'intervallo tra una nota e la seguente con lo stesso nome sarà un'Ottava.


 

Possiamo misurare intervalli maggiori di un'ottava, ad esempio da Do al Fa all'ottava seguente avremo un'undicesima (Do – Re – Mi – Fa sono quattro note più sette per l'ottava successiva) e, alla stessa maniera, una nona è come una seconda, e una tredicesima corrisponde ad una sesta all'ottava seguente. Non usiamo intervalli maggiori di una tredicesima perchè diventerebbe inutilmente complicato e abbiamo comunque sovrapposto tutte le terze possibili senza duplicare note.

Ora che abbiamo un metodo per 'misurare' le note, vediamo se possiamo trovare una formula per costruire i nostri accordi che sia indipendente dal nome della Tonica.

Abbiamo già costruito tre accordi Maggiori partendo da Do, Fa e Sol usando quelle che adesso possiamo chiamare una Terza e una Quinta, partendo da ogni tonica e potremo pensare che questa possa essere la formula per gli accordi maggiori ma, se partiamo da Re, ad esempio, e suoniamo Re, Fa e La (terza e quinta), otterremo un accordo completamente diverso, che non suona assolutamente come i precedenti accordi maggiori.

Ma abbiamo usato la nostra formula! Proviamo di nuovo partendo da Mi o da La ma otteniamo sempre lo stesso tipo di accordo, decisamente non maggiore… Allora forse c'è qualcosa di sbagliato nel modo di misurare gli intervalli, ci serve qualcosa di più accurato.

Il nostro errore è che stiamo contando solo I tasti bianchi ma, in realtà, ci sono anche quelli neri tra di loro e l'intervallo più piccolo che possiamo trovare è tra un tasto bianco e il successivo tasto nero, se c'è.

Chiameremo questo intervallo Semitono ed è la distanza più piccola tra due note nel sistema musicale occidentale. Chiameremo invece Tono la somma di due semitoni.

 

 

Se ricalcoliamo I nostri intervalli adesso, vedremo che tra Do e MI ci sono quattro semitoni ma tra Re e Fa ce ne sono solo tre quindi I due intervalli sono entrambi Terze (tre note sulla scala) ma un è più grande dell'altro e quindi chiamarli Maggiore e Minore sembra la cosa giusta da fare.

 

 

 

Terza maggiore

  Terza minore

 

 

I due tipi di Terza determinano un cambiamento decisamente radicale nel suono degli accordi e dividono il loro mondo (quasi) in due categorie ed è quindi naturale che la prima cosa che si evidenzia nel nome di un accordo è proprio se sia maggiore o minore: se è minore aggiungeremo una m minuscola o un segno 'meno' subito dopo il nome della tonica (Lam o La-). La distanza tra la tonica e la quinta rimane invariata e corrisponde a tre Toni e mezzo in entrambi I casi.

 

 

Quinta Giusta

  Quinta Giusta

 

Lo stesso succede per tutti gli accordi che possiamo costruire sulle note della scala con l'eccezione di quello costruito a partire dal Si: entrambe le terze sono Minori e chiameremo questo intervallo Quinta Diminuita o Quinta Bemolle (tre toni).

 

 
Quinta Giusta  

Quinta Diminuita

 

Chiamiamo gli accordi di tre note 'Triadi' e possiamo vedere che, partendo da ogni grado della scala maggiore, otteniamo tre triadi maggiori (Do – Fa – Sol), tre minori (Re – MI – La) e una triade diminuita costruita sul Si: questo è un concetto molto importante di teoria musicale che esploreremo in un altro corso dove parleremo di scale e tonalità.

Ma tutti gli intervalli si 'muovono' come le terze e le quinte? Per scoprirlo, torniamo sul nostro piano e consideriamo ancora le note sui tasti bianchi, la scala di Do maggiore: potremmo dire che la loro posizione, i loro intervalli dalla fondamentale, rappresentino il loro stato 'naturale' e alcuni sono chiamati 'Giusti' (una quinta giusta') e altri maggiori (una terza o una settima maggiore). Ogni nota sui tasti bianchi si può spostare sul tasto nero adiacente e quindi vediamo che certe note si possono muovere in entrambe le direzioni (seconda, quinta e sesta) e le altre solo in una.

 

 

 

La terza e la settima si possono muovere solo 'indietro' e le chiameremo maggiori e Minori. La quarta e la quinta nel loro 'stato naturale' (Fa e Sol nella scala di Do maggiore) sono chiamate 'Giuste' per proprietà fisiche e matematiche che non approfondiremo qui.

La quarta si può muovere solo in avanti da giusta a aumentata (o diesis) mentre la quinta si può muovere in entrambe le direzioni a aumentata o diminuita (bemolle). Anche la seconda e la sesta si possono muovere in entrambe le direzioni ma sono dette 'maggiori' nel loro stato naturale. Ci sono poi gli intervalli 'composti', maggiori di un'ottava, come la Nona, Undicesima e Tredicesima che mantengono le stesse caratteristiche delle loro controparti all'ottava inferiore (seconda, quarta e sesta) e quando diamo il nome ad un accordo, possiamo usare le une o le altre a meno che non vogliamo proprio essere precisi.

 

Adesso che ne sappiamo di più sugli intervalli e come sono chiamati, possiamo tornare alla costruzione degli accordi e ai loro nomi.

Abbiamo detto che possiamo costruire gli accordi partendo dalla tonica e aggiungendo note a distanza di una terza e che il primo intervallo di terza determina il carattere maggiore o minore dell'accordo: se troviamo scritto 'Do', stiamo parlando di un accordo con una terza maggiore e una quinta giusta e quindi questi due intervalli, quando sono nel loro stato 'naturale', non vengono indicati nel nome dell'accordo. Possiamo spostare la terza indietro di un semitono e ottenere un accordo minore (Dom o Do-), ma potremmo spostare questa nota ancora di un semitono fino a Re e 'perderemmo' la terza, otterremmo quello che si chiama un accordo 'sospeso' (sus) che non è nè maggiore nè minore (DoSus2 o DoSus9, stessa nota a un'ottava di distanza). Un accordo molto comune è il Sus4 e credo che, a questo punto, il nome sia chiaro: se spostiamo la terza maggiore in avanti a una quarta l'accordo sarà sempre sospeso ma con una diversa qualità rispetto al Sus2. Possiamo anche avere accordi che contengono contemporaneamente le terze (maggiori o Minori) e le seconde o le quarte anche se, generalmente, si usano la nona e l'undicesima all'ottava superiore per evitare dissonanze eccessive: Do9 o La-11, per esempio.

Do7 vuol dire un accordo di Do maggiore con una settima minore mentre DoMaj7 (o Do7+ o anche DoΔ) indicano un Do maggiore con la settima maggiore. Dom7 o Do-7 si riferiscono a un accordo minore con la settima minore: il primo 'minore' nel nome si riferisce sempre alla terza mentre la settima minore è indicata solo come '7'.

La quinta si può muovere in entrambe le direzioni, può diventare aumentata o diminuita e verrà segnalato nel nome aggiungendo un # (diesis) o un b (bemolle), ad esempio Do#5 o Do-7b5.

La presenza ed eventuali alterazioni di nona, undicesima o tredicesima saranno riportate nel nome dell'accordo generalmente dopo la settima, se è presente.

Ci sono altri due accordi dei quali vorrei parlare: abbiamo già visto che, partendo dal Si, possiamo costruire un accordo minore con la quinta diminuita e, se aggiungiamo una settima minore, avremo un accordo di Minore Settima Quinta Bemolle che chiameremo Semidiminuito e potremo indicare con B-7b5 o anche con il simbolo . C'è, però, la possibilità di spostare la settima Minore indietro di un altro semitono, a una settima 'diminuita', per ottenere un accordo Diminuito che potremo indicare con Dim o con un piccolo cerchio (°). E' un accordo molto particolare perchè tutti gli intervalli interni sono di terza minore quindi ogni nota dell'accordo può essere la tonica di un altro accordo diminuito. Possiamo quindi suonare quattro accordi diminuiti con la stessa forma sulla chitarra a tre capotasti di distanza o possiamo usare la stessa diteggiatura sullo stesso capotasto per suonare quattro accordi diminuiti (La° - Do° - Re#° - Fa#° ad esempio).

Ricapitolando, possiamo costruire un accordo maggiore partendo dalla tonica e aggiungendo una terza maggiore e una quinta giusta e scriveremo 'Do', possiamo spostare la terza indietro di un semitono per ottenere un accordo minore e aggiungere un segno 'meno' al nome (Do-) o possiamo muoverla di un semitono in avanti per ottenere un accordo sospeso di quarta (sus4). Se poi spostiamo la terza indietro di un tono intero, avremo un accordo di Sus2 o Sus9. Se vogliamo un accordo di settima, aggiungiamo la settima nota: possiamo spostare l'ottava indietro di un semitono per ottenere una settima maggiore (7+) oppure di un tono intero per una settima Minore (7) e addirittura di un ulteriore semitono se vogliamo una settima diminuita. Possiamo aggiungere qualsiasi grado della scala maggiore e anche alterarlo, una nona minore o una quinta aumentata, a patto di riportare la variazione nella sigla dell'accordo con il relativo numero o simbolo.

In pratica, la relazione tra il nome degli accordi e le note che li costituiscono è molto immediata e segue il movimento delle note all'interno degli accordi. Questo ci sarà molto utile quando studieremo le diteggiature degli accordi sulla chitarra, per memorizzarle non solo come entità diverse, completamente separate fra loro, ma come forme che fluiscono fra loro con una logica ben definita come possiamo vedere nei diagrammi seguenti.


La Maggiore

La Minore

Conoscendo la posizione degli intervalli nelle diteggiature degli accordi, sarà facile, ad esempio, ricavare un La minore da un La maggiore spostando la terza indietro di un capotasto come abbiamo appena imparato. Possiamo usare questo metodo per ricavare qualsiasi tipo di accordo partendo dalla sua forma maggiore (ma anche da qualsiasi altra) ed è proprio quello che faremo nel corso sugli accordi aperti.

 

Appendice a

nomi e sigle degli accordi e relativi intervalli

 

 

Accordo

Sigla

Intervalli

Note

Maggiore


1, 3, 5

Non aggiungiamo niente nel nome per la triade Maggiore

Minore

m, -

1, b3, 5


Diminuito (Triade)

dim, ° , mb5

1, b3, b5

Questa è la triade diminuita, non l'accordo Diminuito.

Aumentato (Triade)

aug

1, 3, #5


Seconda Sospeso

sus2

1, 2, 5


Sospeso Nona

sus9

1, 5, 9

Come la seconda ma all'ottava superiore

Sospeso Quarta

sus4

1, 4, 5


Sospeso Undicesima

sus11

1, 5, 11

Come la quarta ma all'ottava superiore

Maggiore Settima

7+, maj7, Δ, Δ7

1, 3, 5, 7


Settima (di Dominante)

7

1, 3, 5, b7

Quello che generalmente chiamiamo accordo di Settima

Minore Settima

M7, -7

1, b3, 5, b7


Minore/Maggiore Settima

m/maj7, -Maj7

1, b3, 5, 7

Accordo minore con una Settima Maggiore

Semi Diminuito

Ø, m7b5, -7b5

1, b3, b5, b7

Anche detto 'Minore settima , quinta bemolle'

Diminuito

°, dim, dim7,

° 7

1, b3, b5, bb7

Questo è l'accordo Diminuito, ogni nota è la tonica di un altro accordo diminuito

Settima Quinta Aumentata

7#5

1, 3, #5, b7


Settima Quinta Diminuita

7b5

1, 3, b5, b7


Settima Nona Aumentata

7#9

1, 3, 5, b7, #9

Questo è detto l'Accordo 'Hendrix' e ha sia una terza minore (#9) che una maggiore!

Settima Sospeso Quarta

7sus4

1, 4, 5, b7


Settima Sospeso Seconda

7sus2

1, 2, 5, b7


Seconda Aggiunta

add2

1, 2, 3, 5

Si possono avere la terza e la seconda nello stesso accordo

Nona Aggiunta

add9

1, 3, 5, 9

Ma, generalmente, si aggiunge la nona, all'ottava superiore.

Quarta Aggiunta

add4

1, 3, 4, 5

Anche al posto della quarta si può usare l'undicesima.

Sesta

6

1, 3, 5, 6


Minore Sesta

m6

1, b3, 5, 6


Sesta Nona

6/9

1, 3, 5, 6, 9


Nona

9

1, 3, 5, b7, 9

In teoria, gli accordi estesi (dalla nona in su) dovrebbero contenere tutte le terze successive se non si usa un 'Add'

Minore Nona

m9

1, b3, 5, b7, 9

Maggiore Nona

maj9

1, 3, 5, 7, 9

In teoria, quindi, un accordo di nona dovrebbe sempre contenere anche la settima, etc.

Undicesima

11

1, 3, 5, b7, 9, 11

In realtà, nella maggior parte dei casi, possiamo omettere gli intervalli 'interni' e suonare solo l'estensione indicata nella sigla.

Minore Undicesima

m11

1, b3, 5, b7, 9, 11

Maggiore Undicesima

maj11

1, 3, 5, 7, 9, 11


Tredicesima

13

1, 3, 5, b7, 9, 11, 13

Negli accordi 'Jazz', dalla settima in su, generalmente si omette anche la quinta se non è alterata. Non avremmo nemmeno abbastanza dita o corde per suonare un accordo di sette note…

Minore Tredicesima

m13

1, b3, 5, b7, 9, 11, 13

Maggiore Tredicesima

maj13

1, 3, 5, 7, 9, 11, 13

 

 

Appendice b

gradi della scala e nomi degli intervalli

 

 

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