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Teoria Musicale:

Diteggiature per i Modi



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E’ giunto il momento di esaminare un po’ di diteggiature dei modi che potete suonare sulla chitarra in modo da rendervi conto di come cambia il suono delle diverse scale a seconda di quali note spostiamo

Partiamo da La minore (Eolio) e partiamo sempre dal La al quinto capotasto per avere un riferimento fisso sul manico.

Un modo interessante per visualizzare… i modi, è quello di partire da una base comune di pentatonica che rimane costante nei movimenti delle note a parte la quinta minore nel modo Locrio.

Per il modo Eolio aggiungiamo secondo grado e sesta minore.






Per suonare il Dorico ci basta spostare una nota (per ottava), la sesta minore diventa maggiore.



Personalmente, trovo molto interessante confrontare i due blocchi sulle corde più alte nelle due diteggiature e osservare come il cambiamento visivo riflette quello sonoro



 

 

 



Provate a fare esperimenti con queste due forme su una semplice progressione tipo Lam - Sol - Fa - Lam - Sol - Re.

Potete usare entrambi i modi su tutta la progressione a parte Fa e Re dove dovete usare Eolio e Dorico rispettivamente,


Il Frigio ha un suono molto differente, la seconda minore lo rende molto più dissonante e andrebbe usato in contesti più ‘dark’, come una progressione Lam - Sib o Solm - Lam o un mix delle due.




Per finire, il Locrio è il più ‘tetro’ del gruppo e probabilmente non lo userete molto spesso se non suonate sopra un accordo semidiminuito o in una band metal incazzosa.

 



Ciò nonostante, questa particolare diteggiatura di Locrio rivela una caratteristica molto interessante delle scale modali: se evidenziamo i differenti blocchi a partire dalle corde più basse, possiamo notare un doppio 1 - 2 - 4 seguito da uno speculare doppio 1 - 3 - 4, mentre un singolo blocco 1 - 3 chiude la serie che si riapre con un 1 - 2 - 4, come sulla sesta corda ma due ottave più in alto.


 




Il vostro compito, adesso, è di riconoscere e scoprire questa sequenza di blocchi nelle altre diteggiature e vedere se riuscite a usarla come metodo per memorizzare e ‘vedere’ i modi sul manico.

 

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Ritroviamo la stessa sequenza anche nelle diteggiature dei modi maggiori dato che sono uguali a quelle dei modi minori ma semplicemente partono dalla terza nota (la terza minore) o, se volete, dal mignolo invece che dall’indice.


 



La forma della scala Ionia (la scala Maggiore) è esattamente la stessa dell’Eolia ma saltiamo le prime due note per partire, nel nostro esempio, dal Do all’ottavo tasto.

Direi che non importa soffermarsi sulle caratteristiche della scala Maggiore che tutti conosciamo bene e che possiamo saltare direttamente al Misolidio e vedere che è uguale al Frigio: anche loro sono scale relative.


 



In questo caso, la nota che spostiamo è la settima e il capotasto vuoto tra settima minore e ottava ci può aiutare a ricordare la forma della scala. Se invece consideriamo il Frigio, il mezzo tono tra primo e secondo grado può essere un ottimo indizio.


L’ultimo modo che rimane è il Lidio e possiamo vedere che è uguale (relativo) al Dorico ma, questa volta, diciamo che la nota che spostiamo è una quarta aumentata che darà alla scala il suo suono sospeso e elegante.


 




Anche questa forma di di Lidio/Dorico ci può aiutare a vedere la sequenza dei blocchi e come usarla per costruire tutte le diteggiature dei modi, dobbiamo solo fare attenzione a spostarci in alto di un capotasto se passiamo dalla terza alla seconda corda.





Si possono suonare i modi con tantissime diteggiature diverse ma vederle tutte nella stessa posizione ci aiuta a visualizzare e capire la relazione tra di loro e quale nota (e dove) spostare per suonarli tutti. Ma poi, è così utile usarli?

 

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